Avete mai provato a cercare la parola crisi su google?
Devo dire che non si trova nulla di confortante. Articoli di economia e politica che incutono un certo senso di disagio.
Si pensa subito ai propri risparmi e si dimentica facilmente l’umore col quale abbiamo iniziato la ricerca.
Io ho provato a cambiare la chiave della ricerca in “pensieri scacciacrisi”, augurandomi di trovarvi stimolanti riflessioni sul tema.
Speravo in qualche suggerimento o trucchetto che mi consentisse di superare lo sconforto della sensazione d’impotenza che la crisi provoca.
Non c’è nulla di tutto questo, anzi la beffa maggiore è stato scoprire un elenco infinito di promozioni e vantaggi d’acquisto che ogni azienda propina in beffa alla crisi.
Volendo tralasciare ogni approfondimento di carattere economico che di certo non attiene ad una rubrica di psicologia, vorrei proporre ai lettori di questa rubrica i miei personali metodi di superamento della crisi.
Alcuni fatti di cronaca, infatti, rendono utile questo semplice vademecum, in quanto troppo spesso si legge di persone che strozzate dalla crisi hanno scelta la via della fuga, o addirittura il suicidio.
Un’indagine della Scuola di Sanità Pubblica di Harvard ha fatto una valutazione di quanto la crisi economica mondiale peserà sulla produzione, ma ha anche ricordato come le crisi del passato siano coincise con un aumento del tasso di suicidi, malattie mentali, dipendenza da droghe e alcol.
Ecco perchè dedico questo articolo a chi è rimasto, a chi vuole farcela, a chi non si arrende e vuole superare la crisi con lo spirito che ci ha insegnato Albert Einstein:
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose. La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi. La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura. E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’.”
Non pretendo di essere esaustiva, ne risolutiva dei vostri pensieri negativi riguardo la crisi, anch’io non credo molto a chi si professa portatore di una qualche verità.
Al contempo però credo che spesso si perda di vista ciò che conta veramente, ciò che ispira a vivere nonostante tutto, ed è per questo che mi voglio cimentare in questo decalogo dei pensieri scacciacrisi.
1. Non sei solo. Questo primo punto non sta a significare “mal comune mezzo gaudio”, bensì deve ricordarci che visto che condividiamo questo periodo con tutte le categorie e i settori dell’economia puoi contare sulla comprensione del prossimo.
2. Crea la tua rete. Gli altri sono la tua forza, ma spesso non lo sanno. Sta a te creare il tuo cerchio della fiducia, scegli le persone che contano davvero per te, la famiglia, qualche amico, coloro ai quali affidare i tuoi pensieri tristi affinché vengano trasformati in sorrisi condivisi, insieme potreste divenire un “gruppo di acquisto solidale”.
3. Mappa dei punti di riferimento della comunità. E’ una sorta di immagine virtuale della tua comunità fatta di luoghi, enti, istituzioni, persone rilevanti con le quali tenere rapporti di frequentazione. Mostre, attività culturali, momenti d’incontro del tuo quartiere, sono utili a far circolare idee e stimolare la creatività. Da molte ricerche emerge che la socialità influisce sull’umore, è un antistress naturale e fa bene alla salute!
4. Condividi la gestione economica della tua famiglia con i suoi membri. Spesso la principale causa di sconforto è data dall’incomunicabilità della propria crisi con i membri della famiglia stessa. Portare il peso del debito, dell’incertezza in una famiglia inconsapevole e speranzosa non ne salvaguarda il benessere collettivo. Condividere il problema, studiare soluzioni comuni è già un buon modo di affrontare i pensieri sulla crisi. (scegliete insieme come e su cosa risparmiare)
5. Dedica un giorno ai tuoi cari. Sembra naturale e scontato, ma spesso si dimentica e si trascorre l’unico giorno libero che si ha davanti la TV o a farsi i fatti propri. Passare del tempo con gli altri è salutare se si dialoga e ci si confronta, se si gioca insieme facendo squadra.
6. Esprimi dubbi e perplessità. Nascondere gli interrogativi, i dubbi che si hanno, non produce conoscenza e quindi cambiamento. Ponete le domande e cercate le risposte, fate ricerche sui quotidiani, su internet, documentatevi perchè nella crisi cambia tutto molto in fretta quindi meglio restare aggiornati.
7. Imparate a comunicare. non sempre parlare equivale a comunicare. Le nostre tensioni emergono nei nostri silenzi ma anche nel tono di voce nervoso e frettoloso. Imparare a respirare e riflettere mentre si parla consente di modulare le emozioni e veicolare meglio il messaggio. (Soprattutto se bisogna parlare con funzionari, istituzioni, banche…)
8. Allena il viso a sorridere. Non si può non sorridere una volta che i muscoli del viso si coordinano per farlo, quindi provaci e fallo più spesso che puoi. A questo fine è utile praticare attività fisica di ogni tipo.
9. Sfrutta le offerte ma non divenirne schiavo. Accumulare tanta roba che non è utile porta a spendere più di quanto si potrebbe. In realtà bisognerebbe spendere quanto si può tentando di evitare il sovra indebitamento e stabilendo priorità d’acquisto che consentano di gestire il mensile senza affanno. (A tal fine è molto utile il punto 4)
10. Cerca lavoro – Dove non c’è nulla, tutto è possibile. Punto finale ovvio, ma non del tutto messo in pratica. e su questo potrei scrivere un’altro articolo, ma non è il caso, mi limiterò a rispondere a chi vorrà scrivermi per e-mail.
La prevenzione comincia dal dialogo e anche i media devono fare la loro parte: “contro l’effetto Werther ci sono linee guida internazionali anche per i mezzi di comunicazione“, ricorda Pompili che consiglia di evitare “titoli a caratteri cubitali e soprattutto non parlarne limitandosi a riferire la cronaca dei fatti, ma accompagnarla sempre con un messaggio di speranza”.
Se non ho scacciato la crisi dai vostri pensieri spero almeno di avervi lasciato con un sorriso, alla prossima!
p.s limmagine rappresenta “La crisi e la vergogna” secondo Bruno Oliviero 🙂
Dott.ssa Sibilla Giangreco
E-mail sibillagiangreco@gmail.com