La settimana del benessere sessuale è dal 29 settembre al 4 ottobre, vi informo che la consulenza sessuologica in quella settimana è gratutita, chi volesse usufruirne può prenotarsi al 3394299935 o all’indirizzo sibillagiangreco@gmail.com. L’informazione è il primo passo verso la Salute!
LA PRIMA SETTIMANA DEDICATA AL BENESSERE SESSUALE
Al via dal 29 Settembre fino al 4 Ottobre la settimana del Benessere Sessuale, organizzata dalla Federazione Italiana Sessuologia Scientifica (FISS).
Conferenze, seminari e dibattiti in tutta Italia. Ma anche consulenze gratuite e sportelli di ascolto dedicati alla popolazione
“Pensiamo insieme al tuo benessere sessuale…”. E’ questo lo slogan della settimana dedicata alla conoscenza e all’approfondimento delle tematiche legate alla sessualità.
Lo scopo è quello di diffondere una conoscenza corretta della sessuologia scientifica. Perché di sesso se ne parla tanto, ma non sempre nella maniera adeguata.
La centralità della salute sessuale è stata ribadita dalle più importanti organizzazioni internazionali, come l’UNESCO, l’UNFPA, l’OMS e la WAS. In particolare l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sottolineato il ruolo della promozione della salute sessuale, della prevenzione precoce dei problemi e disturbi sessuali e della promozione di stili di vita salutari.
Le sedute gratuite. Oggi i disturbi legati alla sessualità secondo le stime colpiscono 16 milioni di italiani. Insieme alle cure mediche, i pazienti possono riguadagnare la serenità grazie a un percorso di trattamento integrato. Spesso però il primo contatto può essere difficile. Per facilitarlo, durante la Settimana del Benessere Sessuale i consulenti sessuali e i sessuologi della FISS offriranno delle consulenze professionali gratuite.
Chi è interessato potrà collegarsi al sito della Federazione www.fissonline.it e in base alla regione di residenza scegliere lo specialista da contattare fra i 160 che hanno aderito.
Gli sportelli nelle scuole. La cultura e consapevolezza del benessere sessuale parte sin dall’adolescenza. A questo proposito la Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica attiverà durante la settimana degli sportelli d’ascolto nelle scuole che hanno aderito all’iniziativa. I sessuologi della FISS risponderanno ai ragazzi sia nelle occasioni di incontro di gruppo sia nei colloqui personali.
Intervista alla professoressa Roberta Rossi, Presidente FISS
In Italia come e quanto si parla di sesso? Se ne parla tanto. Ma spesso quantità non corrisponde a qualità. La conoscenza delle tematiche legate alla sessualità deriva dai messaggi trasmessi dai media, dai sentito dire, dai luoghi comuni e dalle conversazioni fra amici. L’obiettivo della Settimana è quello di dare un’informazione corretta e concentrarsi sul benessere e sul come raggiungerlo. Non solo risposte e cure delle patologie, quindi. In questo senso, le consulenze gratuite da parte di tutti gli specialisti saranno utili a divulgare un’informazione più consapevole e scientifica.
Quali sono i disturbi più comuni fra gli uomini e le donne? Erezione e eiaculazione precoce sono i principali motivi per i quali la popolazione maschile decide di chiedere aiuto a uno specialista. Anche se negli ultimi anni sono triplicate le richieste d’intervento per il calo del desiderio sessuale. Per le donne, invece, il disturbo più lamentato è l’assenza dell’orgasmo durante il rapporto. Per colpa della scarsa informazione, non tutti sanno che è difficile ottenerlo nel coito senza una adeguata stimolazione del clitoride. Altro problema sentito è il vaginismo, complici i tabù e gli stereotipi legati alla verginità e in generale alla sessualità femminile.
Costa molto una terapia? Iniziano a diffondersi dei centri pubblici dove è possibile, dietro pagamento di un ticket, ricevere una consulenza sessuologica. In genere, una terapia dura da tre mesi fino a un anno, mentre le sedute possono costare dai 50 ai 90 euro ciascuna.
Intervista alla professoressa Chiara Simonelli, Presidente della Federazione europea di sessuologia
Italia e resto d’Europa. Qual è il nostro grado d’attenzione verso il tema rispetto ai nostri vicini di casa? Il confronto è abissale. Specie con il Nord Europa dove il sesso è materia d’insegnamento nelle scuole. Solo con la Grecia siamo a pari livello e superati recentemente anche dalla Spagna. Dal punto vista scientifico, l’anno scorso la Federazione europea di sessuologia insieme alla Società Europea di Medicina Sessuale ha avviato un progetto volto al riconoscimento della figura professionale del sessuologo che avvierà certamente avvio a un nuovo corso.
Il nostro approccio cambierebbe se nelle scuole superiori ci fosse uno spazio dedicato all’educazione sessuale? Certamente si, se ci fosse uno spazio d’educazione, non solo alla sessualità, ma anche alla relazione e ai sentimenti. Il nostro approccio cambierebbe molto perché ci sarebbe più consapevolezza e conoscenza. Oltre a maggiore rispetto, solidarietà e valore dato alla relazione umana.
Quali risultati l’iniziativa può raggiungere? Con la Settimana, i sessuologi vogliono aprirsi alla popolazione soprattutto grazie alle consulenze gratuite. Far conoscere quindi il lavoro del sessuologo perché difficilmente la persona cerca uno specialista. Spesso si affida a un amico o a un parente.
Intervista al professor Salvo Caruso, Past President FISS
La sinergia fra medici e psicosessuologi come può essere d’aiuto per i pazienti? Le professionalità e le esperienze sono sempre più di elevata specialità. Sarebbe impensabile prendere in carico una persona con disordini sessuali e inserirla in un iter diagnostico incompleto. Oppure adottare un percorso terapeutico insufficiente. Purtroppo diversi sono i professionisti che adottano le proprie radici formative come specialistica. Nel campo della sessuologia un tale comportamento non solo genera inadeguata adozione di strategie curative, ma anche discredito verso la clinica. Il medico non necessariamente avrà competenze psicosessuologiche, e viceversa, lo psicosessuologo può non avere competenze mediche. L’approccio integrato ha l’obiettivo di raggiungere una visione più completa verso il disagio sessuale. Uno dei momenti più interessanti è che il “paziente” possa usufruire dell’apporto culturale e specialistico di più professionisti.
Può fare qualche esempio di approccio integrato? Un uomo con problemi all’erezione merita di essere investigato dal punto di vista medico prima di intraprendere un iter psicosessuologico. Oggi come mai fattori ormonali, metabolici, da farmaci o esiti da interventi, possono promuovere la disfunzione. Se questa venisse “trattata” soltanto da un punto di vista psicosessuologico potrebbe non risolversi. È anche vero che la somministrazione di farmaci per la sua cura deve essere integrata in un modello di vita sessuale che lo psicosessuologo può alimentare. Altro esempio è la dispareunia della donna in post menopausa, là dove sarà necessario un supporto ormonale per poter avere una risposta terapeutica adeguata. O ancora, il dolore pelvico cronico da endometriosi dove l’integrazione tra medico e psicosessuologo garantirebbe un miglioramento non soltanto della sessualità della donna ma della coppia. A tal proposito, per ultimo espempio, nella coppia sterile la qualità della sessualità e l’impotenza procreativa si autoalimentano e si definiscono.